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Pet Therapy

Il successo della pet therapy in istituzioni o presso privati può avere risvolti di grande impatto emotivo e sociale: infatti oltre all’ovvio sollievo di pazienti e familiari che costano un miglioramento di taluni casi giudicati “irrisolvibili”, la pet therapy vanta innumerevoli plusvalenze in ambito assistenziale.  

Questa coterapia ha la capacità di suscitare caratteristiche migliorative su determinati fruitori come promuovere il benessere della persona:  dargli più motivazioni, più voglia di vivere e di partecipare alle attività quotidiane; dare emozioni positive, aumentare il buon umore; alcuni interventi assistiti dagli animali creano opportunità per fare attività motoria, per andare all’esterno; diminuire stress ed ansia, aiutare nella comprensione della propria condizione.

Altri benefici riguardano l’aumento dell’ integrazione sociale della persona: farla sentire meno sola creando occasioni di condivisione e dialogo, favorire l’auto-narrazione, abbattere quel senso di non appartenenza che si può creare  in una determinata situazione come in una comunità o in una casa di riposo,  sentirsi più accettati, diminuire la paura nei confronti degli altri. 

 

La pet therapy  può anche  intervenire su processi di riabilitazione ad esempio  mitigando il peso di una determinata disabilità, colmando o trovando un alternativa a una mancanza o a un deficit di funzionalità, esercitando un area o un processo da rafforzare, proponendo esercizi per migliorare la propria condizione cognitiva o fisica.

Può essere un’attività di supporto alle attività terapeutiche in essere come una terapia cognitiva piuttosto che una fisioterapica aumentandone l’efficacia e l’efficienza,  oppure anche essere sinergica ad altre attività coterapeutiche come la  musicoterapia, la cromoterapia.

Coinvolgere un animale in un’attività coterapeutica ha un suo perché: permette di mobilitare le risorse utili alla persona per mettersi sulla via del cambiamento.

Se riconosciuto  e accettato nelle sue caratteristiche di soggetto diverso e peculiare, l ’animale può guadagnare la fiducia della persona ed avere un forte potere seduttivo. Il pet ha la capacità di mettere la persona nella migliore condizione per aprirsi in quanto nell’incontro dialogico, a differenza del’uomo, non genera la paura del giudizio, del confronto, non genera  competizione e non crea emarginazione perché i contenuti della comunicazione sono alla portata di tutti.

Per chi spesso, a causa della solitudine e della mancanza di affetti, si chiude in se stesso e rifiuta rapporti interpersonali, l’animale può fungere come punto di apertura all’altro, aiutare la persona ad affacciarsi alla soglia, ad intraprendere appunto un percorso di cambiamento. 

Sembra evidente a questo punto che  un’attività con tali potenzialità beneficiali e molteplici valenze  nel senso migliorativo della persona presenta anche delle grandissime opportunità di applicazione.

La cosa importante tuttavia è cercare di  fare in modo che venga fatta sulla base di precise istanze scientifiche ed evidenze per quanto riguarda gli aspetti migliorativi anche perché sappiamo che per esempio un malato di alzheimer  ha bisogno di fare un certo tipo di attività, ha bisogno di fare attività cognitiva, di memoria, ha bisogno di esercitare i ricordi emozionali, di fareattività di rimembranza, in sintesi bisogna dargli la possibilità di ricordare. Viceversa  un bambino iperattivo ha bisogno di fare attività differenti come attività di calma, ha bisogno di strutturare il proprio comportamento, di diminuire le oscillazioni di arousal. In un soggetto autistico invece si cercherà di diminuire le tendenze ripetitive, di lavorare sulle sue fissazioni su particolari dettagli, e andremo invece a promuovere le capacità relazionali della persona, la capacità esplorativa.  Le attività di pet therapy devono essere  dunque correlate ai bisogni. Per questo è necessario che le figure di riferimento indichino agli operatori di pet therapy gli obiettivi di miglioramento, che saranno diversi per ogni paziente, mentre agli operatori spetta il compito di programmare e pianificare le sedute, per non dover  intromettersi  e sostituirsi alle terapie in essere. Trattandosi di una coterapia di facilitazione, il loro compito è quello di aiutare il fruitore a raggiungere gli obiettivi già prefissati. Stabiliti gli obiettivi, in seduta si dovranno implementare attività di relazione specifiche, quelle utili al raggiungimento di tali obiettivi , cioè che vanno a esercitare e danno campo espressivo a quelle parti del sé che hanno bisogno di essere fortificate in quella particolare persona, evitando di assecondare le sue tendenze problematiche e di toccare le aree di maggiore vulnerabilità.

 

La progettazione e l’attuazione di un simile intervento richiede la presenza di un équipe, costituita dalle figure di riferimento che hanno in carico quel particolare paziente ( medici, specialisti, psicologi), da medici veterinari ed educatori e dagli operatori di pet therapy il cui intervento viene richiesto a seconda del paziente e della patologia da trattare. Gli operatori durante la seduta hanno il compito di promuovere le attività di pet therapy corrette e di vigilare sul benessere di entrambe le parti, paziente e animale coinvolto in questo processo.

 

 

PROGETTI DI ZOOANTROPOLOGIA DIDATTICA

 

La Zooantropologia si occupa di un particolare ambito dell’interazione Uomo-Animale, quello della Relazione tra uomo e animale e del ruolo referenziale che l’animale assume nel rapporto con l’uomo.

Verranno organizzati degli incontri negli asili, nelle scuole primarie e secondarie, nelle ludoteche, nei centri ricreativi e nei centri estivi per promuovere una maggiore conoscenza degli animali e della natura attraverso un metodo formativo che affida ai bambini una partecipazione attiva.
Verrà insegnato loro, attraverso attività di gioco e ricreative, il modo corretto di approcciarsi con il cane e con gli altri animali e a comprendere il loro misterioso linguaggio, fatto di diversi segnali, espressioni, posture e motivazioni. Non solo l’uomo li mal interpreta, ma il più delle volte li ignora.

L’Associazione Cinofila Rock’n’Dog a.s.d. nei progetti di Pet Therapy collabora con l'Associazione Live Dog di Verona,  appoggiando i principi e valori dell’approccio zooantropologico, raccolti in Carta Modena, che ha ricevuto il patrocinio del Ministero della Salute.
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